Maurits Cornelis Escher
Scale che non hanno inizio né fine, uccelli in volo che si fondono come il giorno e la notte, mondi impossibili che sembrano partoriti da un sogno.
Osservare le opere di Maurits Cornelis Escher significa intraprendere un viaggio lungo i confini dello spazio, in una realtà che esiste in qualche anfratto profondo della nostra mente e quando viene a galla ci costringe a porci degli interrogativi su ciò che è vero e ciò che è solo apparenza.
Eppure questo geniale artista olandese, forse non avrebbe mai creato quelle opere che lo hanno reso immortale, se la sua vita non lo avesse costretto a rinunciare al sole, al mare e agli splendidi paesaggi italiani.
Biografia
Primi anni di vita
Nato in Olanda nel 1898 figlio di un' ingeniere idraulico, Escher prende lezioni di carpenteria e pianoforte fino all'età di 13 anni. Dal 1919 frequenta la scuola di Architettura e arti decorative di Haarlem; successivamente si concentrerà solo sullo studio delle arti decorative. Nel 1922 lascia la scuola.
Gli anni '20
L’Italia ha un peso rilevante nella vita di Escher. L’artista olandese vive infatti a Roma dal 1923 al 1935 con sua moglie Jetta Umiker che sposa a Viareggio nel 1924. È in Italia che nascono i suoi figli George ed Arthur. Escher ricorderà i suoi anni in Italia come “I migliori anni della sua vita”.
Gli anni '30
Nel 1934 vince il terzo premio alla Mostra di stampe contemporanee, prezzo L'Art Institude di Chicago con la sua stampa Noza. Successivamente, nel 1935, lascia l’Italia e si trasferisce in Svizzera, a Chateau d'Oex a causa dell’insopportabile clima politico causato dal fascismo.
Gli anni '40-50
Nel 1941, complice anche il crescente clima di conflitto che insanguinava il Belgio, Escher e la famiglia si stabilirono a Baarn , in Olanda. Da qui comincerà il suo periodo artistico più prolifico, in cui abbandonerà la riproduzione della realtà per rappresentare il suo mondo interiore.
Gli ultimi anni
Nel 1969, in luglio realizza la sua ultima xilografia, "Serpenti". Nel 1970 subisce un'operazione e viene ricoverato per lungo tempo in ospedale. Dopodiché si trasferisce in una casa di riposo per artisti a Laren, in Olanda. Il 27 marzo del 1972 muore nella casa delle diaconesse di Hilversum, all'età di 73 anni.
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